Sicurezza e tecnologia nelle emergenze (un’intervista a Chris Johnson)

Il Sole 24 Ore di oggi (inserto Nòva n. 172) pubblica a pagina 4 un articolo che ho scritto sul comportamento umano in caso di stress elevato, tipico ad esempio delle situazioni di emergenza. In questa estensione crossmediale estendo il discorso al ruolo della tecnologia. Il rapporto tra
tecnologia e sicurezza è duplice: da un lato, le nuove tecnologie
possono essere la causa di situazioni di emergenza (per esempio, un bug
nel software di controllo di un aereo di linea); dall'altro lato, la
tecnologia
è in grado di fornire strumenti per pianificare,
prepararsi, e gestire meglio le emergenze.
Ho parlato del secondo aspetto con Chris Johnson, esperto internazionale in materia di sicurezza e professore presso l'Università di Glasgow, Scozia. Chris lavora con molte organizzazioni (ad esempio, NASA, Eurocontrol, ministeri della salute e dell'interno nel Regno Unito ,…) ed è in Italia questa
settimana.
Ecco cosa mi ha detto:

Che cosa ci dicono le recenti ricerche sul comportamento umano in situazioni di emergenza?
Durante le emergenze,
abbiamo osservato una serie di diversi comportamenti umani, che sono
spesso determinati dal contesto in cui si verifica l'emergenza. Questo
può essere illustrato da due casi di studio che riguardono incendi su aerei di linea. Nel primo esempio, ci
sono stati molti morti, mentre le famiglie che si trovavano sull'aereo si affrettavano a
sfuggire alla fiamme e fumo – cercando di salvare i loro cari. Al
contrario, un incidente su un volo pendolari ha portato ad un piccolo
numero di infortuni lievi perché i passeggeri non  si sono fatti prendere dal panico nel fuggire. In questi due casi, il desiderio di salvare un proprio caro ha portato a notevoli differenze sia nel comportamento dei
passeggeri che negli esiti dell'incidente. Allo stesso modo, se guardiamo
agli incendi in locali notturni, la presenza di alcool in combinazione con
una conoscenza limitata sulla posizione delle uscite di sicurezza
conduce spesso a livelli più elevati di vittime di quanto ci si aspetta, ad esempio, per incendi
simili in ambiente di lavoro
quotidiano, come ad esempio negozi o uffici.

Nonostante queste differenze, ci sono anche alcune caratteristiche comuni tra
le diverse emergenze come gli incendi o il collasso strutturale degli
edifici. Ad esempio, c'è una tendenza innata delle persone
ad uscire seguendo il percorso con cui sono entrate in un edificio, anche se
questo significa passare davanti alle uscite di emergenza senza usarle. Queste
porte sono spesso decorate da cartelli che dicono  'non deve essere utilizzata se non in
caso di emergenza'. La gente
è spesso anche preoccupata che
le uscite di emergenza siano chiuse a chiave. E non sono sicure di
dove le uscite di emergenza le porteranno. Per questa mancanza di familiarità con le uscite di emergenza, si continua a pagare un prezzo in termini di vite umane. 

Come può la tecnologia aiutarci a rispondere a queste emergenze?
Una delle ragioni per la mia visita in Italia è quella di vedere i lavori sui 'serious game' in corso presso il vostro HCI Lab. Questi sistemi consentono alle
persone di simulare l'evacuazione degli edifici in base a diversi
scenari di emergenza che non sarebbe possibile vivere a meno di non organizzare numerose esercitazioni.
E c'è stato anche lavoro per
utilizzare i dispositivi mobili per fornire agli occupanti
di un edificio informazioni aggiornate sui migliori itinerari di evacuazione: a Edimburgo, un altro gruppo di ricerca ha integrato questi
dispositivi con sensori che sono incorporati nella struttura di un
edificio. Questo è importante perché, in futuro, questi sensori diranno
ai servizi di emergenza e agli occupanti l'edificio se è sicuro o meno andare in particolari aree di un edificio a seguito di un incendio o un
terremoto. Tali consigli possono essere aggiornati minuto per minuto mentre i sensori rilevano cambiamenti nella integrità strutturale
della costruzione.

Il mio lavoro riguarda la progettazione di procedure di
evacuazione per ambienti dove è difficile o impossibile tenere
esercitazioni e addestramenti. Questi includono i reparti di
cardiologia degli ospedali (vedi figura sotto), dove i pazienti sono
troppo malati e i reparti sono troppo importanti per poter
essere chiusi al fine di fare esercitazioni di evacuazione. Abbiamo anche
esaminato gli stadi di calcio dove usiamo il computer per modellare l'uscita di 50.000 persone per le strade che circondano l'edificio sportivo. In questo caso, i costi e anche preoccupazioni etiche per possibili danni alla folla ci impediscono di condurre test di evacuazione di tutto lo stadio con persone reali. Abbiamo anche
modellato l'evacuazione della rete metropolitana di Glasgow. In questa
situazione, è invece possibile fare esercitazioni con persone reali.
Tuttavia, queste devono avvenire di notte, quando il
sistema non viene utilizzato per il trasporto di passeggeri. Inoltre, non ci si puo' assumere il rischio di usare bambini o anziani in questi test. Ma nelle nostre simulazioni al computer si può programmare il comportamento di gruppi di famiglie che svolgono le stesse azioni che ho descritto all'inizio per l'incidente aereo.


Chris johnson 1

Hai altri esempi specifici per illustrare le opportunità d'uso della
tecnologia nella pianificazione per le emergenze?

Vorrei sottolineare in particolare due aree di attuale interesse. All'inizio di questo
mese, abbiamo fornito una copia del nostro software all'Unità di Sicurezza Integrata delle Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010. Stiamo
inoltre lavorando con gruppi che sostengono la programmazione del 2014
dei Giochi del
Commonwealth a Glasgow. usando simulatori come quello dello stadio
di calcio di cui parlavo poco fa, per prevedere cosa
potrebbe succedere quando la polizia deve dirigere
grandi folle in un impianto sportivo. Un particolare beneficio dei sistemi
software è che questi modelli del comportamento della folla possono essere analizzati anche
prima di terminare la costruzione delle sedi. Questo è molto importante per i comitati olimpici di pianificazione, dato che gli stadi
e gli altri impianti sono spesso completati con solo pochi mesi o settimane
prima di iniziare le competizioni. Cio' lascia troppo poco tempo alle forze di polizia e di
sicurezza per effettuare una vasta gamma di test per il controllo
della folla e di altri eventi. Ma questo si può fare
usando il software di simulazione, nel periodo in cui le sedi sono ancora in fase
di costruzione.

Un secondo
esempio di uso innovativo della tecnologia per supportare la
pianificazione di emergenza è la lotta contro il terrorismo. In
particolare, abbiamo costruito simulazioni al computer per prendere in
considerazione ciò che potrebbe accadere se i gruppi terroristici trasferissero nelle
strade delle principali città europee le tecniche che usano in Iraq ed Afghanistan. Ad esempio, ci sono stati una serie di recenti attacchi che hanno usato la detonazione coordinata
di ordigni esplosivi improvvisati. Una piccola esplosione viene solitamente
usata per far partire un'evacuazione – si formano delle folle intorno alle uscite, nei punti di ritrovo esterni all'edificio o nelle strade attorno a un
mercato. Queste folle diventano allora l'obiettivo degli ordigni secondari,
di solito trasportati da attentatori suicidi, che cercano di
massimizzare il numero delle vittime tra le persone che fuggono dalla
prima esplosione. Possiamo utilizzare i software di simulazione per mostrare come i
piani di evacuazione che sono stati pensati per aiutare le persone a fuggire da incendi o crolli
strutturali creino specifiche folle che diventano obiettivi sotto
attacco terroristico. Il software è interattivo e le forze di
sicurezza diventano in grado di pianificare strategie di evacuazione alternative che riducono al minimo il numero di persone che si riuniscono assieme a seguito
di un attacco iniziale (la schermata qui sotto riguarda una simulazione di attacco ad una stazione
ferroviaria del Regno Unito).


Chris johnson 2
 

Un ultimo
esempio è l'estensione di queste tecniche per la simulazione epidemiologica  dell'impatto delle pandemie. Siamo in grado di espandere il
campo di applicazione dei simulatori software per tener conto dei
movimenti di persone non solo all'interno dei singoli edifici, ma in
città e regioni. I contatti sociali che si verificano con questi vari
movimenti  forniscono anche una base per la modellizzazione della
diffusione di malattie infettive, comprese le varianti H1N1 e H5N1, che
sono state al centro dei recenti timori di pandemia. Le agenzie governative possono quindi utilizzare le previsioni di questi modelli e
analizzare i trade-off che potrebbero verificarsi tra le diverse
politiche di vaccinazione o l'uso di agenti anti-virali in caso di H1N1
e H5N1, così come le strategie di contenimento fisico. L'obiettivo di
alto livello a monte di tutto questo lavoro è quello di aumentare la
difesa civile a fronte di un numero crescente di minacce.

© 2009 Luca Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore.