Semplicità dell’interfaccia e fattori culturali

Un recente post sul “valore della semplicità” evidenziava come uno dei fattori di successo del motore di ricerca Google fosse la sua interfaccia utente, caratterizzata dall’essere estremamente semplice (e dal non aver subito sostanziali cambiamenti nel tempo). Come si evolverà l’interfaccia di Google (e quelle ad essa ispirate) in futuro? Una possibile risposta a tale domanda si può ottenere osservando la nuova versione sudcoreana del sito, annunciata lo scorso Maggio dallo stesso CEO di Google Eric Schmidt. L’immagine qui sotto (fare click per ingrandirla) confronta la versione italiana  con quella coreana del sito: come si puo’ vedere,  il nuovo design abbandona in parte il precedente design essenziale, aggiungendo una riga di icone sopra la barra di ricerca ed una riga di icone animate sotto la barra di ricerca. Le varie icone permettono l’accesso a differenti applicazioni e servizi forniti da Google, quali Google Images, Gmail o Picasa.

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Va notato che, per non distrarre inutilmente l’utente, le icone animate si attivano solamente se l’utente ci passa sopra con il cursore del mouse, mentre rimangono dei semplici pallini colorati e poco intrusivi altrimenti.

E non è  un caso che questo nuovo design venga sperimentato in un paese orientale. I fattori culturali sono infatti un aspetto fondamentale, ma spesso trascurato, nella progettazione di interfacce. Al di là di ovvie differenze dovute, ad esempio, alle diverse modalità di scrittura e lettura, i gusti e le preferenze dettati dalla cultura di una nazione hanno un peso notevole nel determinare il successo o il fallimento di un prodotto. Nel caso di Google, come sottolineato dagli stessi responsabili della società, il nuovo design è ritenuto appropriato per gli utenti dei paesi orientali, i quali hanno una notevole predilezione per l’uso di grafica, soprattutto quando questa è carina e "fumettosa". Sara’ interessante vedere se il nuovo design verrà esteso anche al resto del mondo o se verrà intrapresa la strada dell’adattamento dell’interfaccia in funzione dell’area geografica di utilizzo.

— Contributo inviato da Stefano Burigat di HCI Lab