Ieri, a Singapore, ha avuto inizio MOBILE HCI 2007, la nona conferenza internazionale sull’interazione fra persone e dispositivi mobili (cellulari, palmari e tutto cio’ che possiamo facilmente portarci dietro).
Dato che nelle mie attivita’ di ricerca e di sviluppo, mi occupo molto di questo tema, sono sempre stato legato a questo evento e sono membro del suo comitato di indirizzo (steering committee). Ogni volta che si arriva ad un nuovo compleanno dell’iniziativa e’ quindi normale ripensare a quelle passate e devo dire che, soprattutto pensando alle prime (svoltesi nel 1998 e 1999), e’ cambiato parecchio nel mondo dell’interazione mobile.
I ricercatori che studiavano l’interazione con dispositivi e servizi mobili in quegli anni erano pochi. Ora invece quest’area di ricerca e’ diventata particolarmente popolare, sia in ambito accademico che commerciale, ed e’ ancora in crescita. Come mai? Gli utenti della fine anni ’90 usavano principalmente i telefoni mobili per effettuare e ricevere chiamate ed i palmari come agende elettroniche, ora vogliono usare i loro dispositivi mobili per diversi scopi (musica, fotografia e video, Web, mail, navigazione stradale ed altre applicazioni basate sulla posizione, giochi, social networking,…). Purtroppo, alla crescita significativa del numero di funzionalita’ desiderate non corrisponde (giustamente) una disponibilita’ dell’utente ad accettare una crescita significativa delle dimensioni del dispositivo, altrimenti la praticita’ di trasporto ne risente. Anzi, molti utenti gradiscono i dispositivi piccoli, quindi se possibile desiderano ulteriori diminuzioni delle dimensioni.
Il progettista di dispositivi, applicazioni o servizi mobili si trova quindi di fronte ad una situazione che puo’ sembrare paradossale: "sempre piu’ funzioni in sempre meno spazio". Da un punto di vista puramente tecnico, non e’ difficile stipare un numero crescente di funzioni in un dispositivo mobile, la vera sfida e’ il riuscire a farlo preservando (o possibilmente aumentando) l’usabilita’ del dispositivo. E questo spiega perche’ il numero di ricercatori che si incontrano all’evento Mobile HCI (provenienti dalle universita’, dalle industrie che costruiscono i dispositivi e dagli operatori di reti mobili) e’ ora di alcune centinaia.
Un altro aspetto interessante dell’evento Mobile HCI e’ la possibilita’ di guardare alle forme che l’interazione mobile potrebbe assumere in futuro ed alle nuove funzionalita’, che non sono ancora disponibili al di fuori dai laboratori. E dando un’occhiata al programma emergono diversi trend, quali ad esempio:
- un crescente numero di sensori per permettere al dispositivo di
"capire" sempre meglio il contesto in cui si trova ed adattarsi ad esso; - l’uso di audio spaziale sui dispositivi mobili;
- l’uso di visualizzazioni piu’ sofisticate per riuscire a comunicare piu’ informazioni in minor tempo da un piccolo schermo;
- la capacita’ di connettere dispositivi mobili ed oggetti della vita quotidiana;
- l’uso dei dispositivi mobili nelle emergenze, sia da parte dei soccorritori, che dei comuni cittadini;
- l’ottimizzazione dell’uso dei dispositivi per particolare categorie di utenti, quali gli anziani;
- un’interazione vocale piu’ naturale con i dispositivi mobili;
- nuovi modi di eseguire studi sugli utenti sul campo.
Queste sono solo alcune delle tendenze. Avremo modo di approfondire, in post futuri,
le diverse strade che la ricerca sulla Mobile HCI sta percorrendo.