Lui: “Senti questa nuovo brano! E’ fantastico!”
Lei: “Argh! Cosa sono tutti questi bassi? è terribile… abbassa! Abbassa!”
Lui: “Ma… senza bassi il suono è moscio… Non mi piace più…”
Se mai vi è capitato di assistere ad una scenetta di questo tipo, sappiate che non si tratta di un caso: esistono precise differenze fra sessi nelle preferenze verso le regolazioni dei controlli audio. Ed esistono dei ricercatori che si occupano di dimostrarle. Le implicazioni di queste ricerche sono molto meno teoriche di quanto si possa pensare: ad esempio, i suoni prodotti da un software multimediale come devono essere
equalizzati in funzione del tipo di utente che si vuole colpire
positivamente? Ed il marketing di componenti quali i subwoofer da mettere in casa o in auto per ottenere delle frequenze basse travolgenti deve concentrarsi sugli acquirenti maschi, femmine o entrambi?
A dimostrare che i bassi esagerati piacciono di più ai maschi ha provveduto William McCown che, con i suoi colleghi del Dipartimento di Psicologia della Northeast Louisiana University, eseguì sul finire degli anni ’90 un esperimento su un campione di circa 150 studenti universitari. L’ispirazione per lanciarsi in questa attività sperimentale gli venne dall’aver notato che quando in strada sentiva avvicinarsi il classico “boom! boom!” di subwoofer da un veicolo, il guidatore era quasi sempre di sesso maschile. McCown volle così verificare se il fenomeno era limitato alle automobili o riguardava più in generale il rapporto con gli stimoli auditivi nei due sessi. Prese la sua collezione di 580 CD di diversi generi musicali (rap, rock, new rock, country and western, musica leggera) e fece scegliere a caso 21 brani da un generatore di numeri random. Poi fece ascoltare ai partecipanti allo studio spezzoni di 30 secondi dei 21 brani, presentati sia in versione “flat” (senza alterare i bassi) sia in versione “boosted” (esagerando le frequenze basse). Per ogni brano, gli ascoltatori dovevano scegliere quale delle due versioni preferivano.
I risultati, pubblicati dalla rivista internazionale Personality and Individual Differences, mostrarono una relazione statisticamente significativa fra sesso dell’ascoltatore e preferenza verso i bassi esagerati e risultò molto più probabile che a scegliere le versioni “boosted” dei brani musicali fossero i maschi invece che le femmine. Ciò ovviamente non significa che tutte le donne non gradiscano i bassi esagerati (come nel quadretto d’apertura di questo pezzo), ma che è molto meno probabile che li gradiscano rispetto ai maschi.
L’interrogativo che rimane aperto è: qual’è il motivo di questa differenza? Si tratta di preferenze socialmente apprese oppure esistono delle basi biologiche che le giustificano. Il parere personale di McCown propende per la seconda: le minori dimensioni del canale auditivo nelle donne aumenterebbero le loro performance nella percezione delle alte frequenze permettendo ad esempio una maggior efficacia nel rilevare il pianto di un bambino rispetto ad un uomo. Secondo il ricercatore americano, le donne sarebbero quindi più “sintonizzate” sulle alte frequenze che le basse anche da un punto di vista evolutivo.
Oltre alle differenze fra sessi, l’esperimento sopracitato ha cercato anche di stabilire correlazioni fra la personalità degli utenti (a prescindere dal sesso) e la preferenza per i bassi esagerati. Ciò che è emerso è che la preferenza per i bassi esagerati è più tipica nelle persone con alti valori di psychoticism (cioe' le persone maggiormente vulnerabili alle psicosi) ed in quelle con alti valori di estroversione.
© 2010 Luca
Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore.