L’importanza della foto personale nei profili Facebook

Foto facebookNel mondo fisico si sa che va così ed è anche stato documentato in diversi studi dagli anni ’70 ad oggi: più una persona è attraente (in parte perchè la natura è stata generosa con lei, in parte perchè sa curare e valorizzare il proprio aspetto), più viene trattata bene, riceve offerte d’amicizia, nonché viene valutata positivamente (anche su quelle caratteristiche che non hanno nulla a che vedere con l’aspetto fisico) e addirittura tende ad avere redditi più alti.

Ma nel mondo dei social network? Può la piccola foto che si trova sul nostro profilo Facebook esercitare una simile determinante influenza?

Un gruppo di cinque ricercatori della State University of New York ha voluto iniziare ad approfondire la questione, almeno per quanto riguarda la parte del ricevere offerte d’amicizia, ed i risultati danno un’indicazione precisa su alcuni degli effetti della foto che decidiamo di pubblicare sul nostro profilo Facebook (un altro frammento di conoscenza che va ad aggiungersi al più ampio discorso sull’impression management in Facebook).

La struttura dell’esperimento svolto è semplice: per prima cosa, il team ha costruito profili di utenti Facebook inventati (sia maschi che femmine) e di tre tipi (utente attraente con foto, utente non attraente con foto, utente senza foto). Le foto attraenti e non attraenti provenivano da un database di fotografie valutate su ampi campioni di popolazione in uno studio sulla bellezza e quindi il loro livello di attrattiva era stato misurato precisamente.

Poi sono stati reclutati 350 studenti universitari  di entrambi i sessi che formulavano la propria impressione sui profili Facebook dando dei voti su quattro scale (quanto sarei disponibile a chiedere l’amicizia a questo utente, ad accettare una sua richiesta di amicizia, a inviargli un “poke”, a scrivere sulla sua bacheca pubblica).  I quattro voti venivano infine mediati per avere un indicatore unico della disponibilità all’amicizia verso l’utente. I profili degli utenti inventati contenevano pochissime informazioni personali perché si voleva valutare l’effetto della foto, subendo il minor numero di distrazioni ed influenze possibile da parte di altri tipi di informazioni.

I risultati dell’esperimento, pubblicati nel numero di Marzo 2010 della rivista internazionale Computers in Human Behavior, sono chiari (almeno per quanto riguarda il campione studiato):  il massimo livello di disponibilità all’amicizia si ottiene in presenza della foto di una persona di sesso opposto che sia attraente.

I comportamenti descritti nell'articolo diventano più interessanti quando si vanno ad analizzare separatamente le reazioni ai 3 tipi di profili.  In presenza della fotografia personale, il comportamento di uomini e donne tende ad assomigliarsi. Negli uomini, il passaggio dal vedere un profilo di un maschio a quello di una femmina provoca un notevole balzo di interesse in caso di foto attraente, mentre il balzo scompare e l’interesse rimane basso se  la foto non è attraente. Nelle donne, il passare dal vedere un profilo di femmina a quello di maschio quando la foto è attraente provoca ugualmente un balzo di interesse (anche se meno marcato di quello degli uomini) e se la foto non è attraente c’è una diminuzione di disponibilità all’amicizia.

La cosa che invece sorprende (e che infatti i ricercatori non si aspettavano) è che le reazioni nei due sessi cambiano e di molto quando si guardano i profili dove non c’è la foto dell’utente: negli uomini ricompare il forte balzo (cioè un profilo senza foto, ma attribuito ad una donna, ritorna ad essere molto interessante per gli uomini anche se non la si può vedere), mentre ciò non accade con le donne (se la foto manca,  guardare il profilo di un maschio o di una femmina non presenta sostanziali differenze per le donne ed il loro interesse rimane basso).

© 2010 Luca
Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore
.