La politica nell’era Myspace

Joel Stein, editorialista della rivista statunitense TIME, ha provocatoriamente dichiarato nell’edizione cartacea di TIME dell’11 Giugno (ed in quella on-line del 31 Maggio) che alle prossime elezioni presidenziali USA votera’ per il candidato che riesce ad essere il suo "migliore amico su Myspace".

Puo’ sembrare solo uno scherzo, ma in realta’ Stein punta i riflettori su uno degli ulteriori effetti (alcuni prevedibili, altri no) dell’uso della parola "amici" (v. mio precedente post) nell’interfaccia di Myspace. Tutti i candidati per la corsa alla presidenza hanno  la loro bella paginetta su Myspace (come caso di studio, v. Barack Obama). Essi non solo hanno capito che e’ importante essere su Myspace per entrare in contatto con un certo segmento dell’elettorato, ma anche che devono comportarsi da utenti di Myspace, interagendo il piu’ possibile con gli altri utenti invece di mandare il classico messaggio unidirezionale della politica standard. E l’interpretazione che i candidati danno alla funzionalita’ lista degli amici e’ piu’ o meno quella che "l’amico di oggi e’ il mio elettore di domani". D’altra parte, si negherebbe il voto ad un "amico", soprattutto se importante? Non a caso, l’editoriale di Stein e’ intitolato "Amici nei posti alti" (Friends in high places).

E Stein si e’ divertito a studiare il comportamento dei candidati (o meglio, degli addetti stampa che gestiscono la pagina Myspace al posto del candidato), richiedendo l’inserimento nella lista degli amici ai vari candidati (che sono stati ben contenti di accettare). Dopodiche’ ha inviato ai candidati messaggini e commenti semi-ridicoli (ad esempio, "sei fantastico! quando metti tue nuove fotografie sul sito?"), ricevendo una gamma variegata di risposte, ad esempio "mmmhhh… penso che metteremo  nuove fotografie e spero che tu ti senta speciale quando accadra’…;)". Bella l’illusione di avere un rapporto cosi’ speciale con un possibile futuro presidente USA? Per i giovani americani che passano diverse ore al giorno a socializzare su Myspace, non solo e’ bello, ma fa parte del modo di comunicare (mediato e plasmato dall’interfaccia di Myspace) che e’ parte della loro vita quotidiana.

E in Italia? Qui il fenomeno Myspace non e’ ancora popolare come negli USA (un po’ per il minor uso di Internet, un po’ perche’ la versione italiana del sito e’ arrivata solo di recente) e se si cercano le pagine dei politici piu’ famosi, si nota che al momento sono in gran parte create da  buontemponi che  impersonano il politico per finalita’ satiriche. Ma la situazione e’ destinata a cambiare e se si passa dai politici piu’ famosi a quelli meno famosi ed un po’ piu’ giovani (che e’ piu’ probabile usino Internet), si iniziano a trovare le prima pagine Myspace ufficiali.  E la cosa  sembra funzionare anche da noi. Come piccolo caso di studio, potete leggere i commenti che ragazzi e gruppi rock lasciano su questa pagina Myspace di un politico italiano in risposta alle sue richieste di amicizia:  come ha messo in evidenza Stein, su Myspace non conta piu’ molto a che partito o ideologia appartiene il candidato, ma avra’ successo il candidato che riuscira’ ad essere il tuo migliore e piu’ simpatico "amico".

  • sassi67 |

    Sarà interessante vedere la prosecuzione del fenomeno in questione. Per ora i nostri allegri settantenni del palazzo se ne staranno bene alla larga da un fenomeno che sfugge alle loro menti medievali (e, quindi, al loro controllo)

  • Claudio Vaccaro |

    Avevo cercato di interpretare anch’io il fenomeno, se vi interessa
    http://www.clyde.it/web/politica-e-web-20

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