Ci sono delle grosse differenze
nel modo in cui gli utenti che vivono in zone rurali (comuni con meno di 2500
abitanti) usano i social network rispetto agli utenti di città? Eric Gilbert e
colleghi dell’università dell’Illinois Urbana-Champaign sono riusciti a
mostrare che e’ cosi’. Il sito su cui hanno eseguito il loro studio è stato
MySpace e gli utenti, tutti statunitensi, di cui è stato tracciato il
comportamento sono stati 3000, portando all’analisi di 200’000 messaggi
interpersonali e 340’000 relazioni friend.
Usualmente pensiamo che Internet
sia uno strumento che, abbattendo le distanze, renda indifferente che una
persona viva in città od in campagna nel far crescere una rete sociale on-line.
Alcuni dei risultati interessanti della ricerca, presentata la scorsa settimana a CHI 2008,
vanno in direzione opposta: rispetto all’utente di città, l’utente di campagna
ha meno friend e commenti, tende a cercare friend che siano geograficamente
vicini a lui, tende più spesso a “settare” il profilo su privato.
Un altro dato interessante è che
negli utenti di campagna si inverte il rapporto di genere, con una maggior
proporzione di utenti donna rispetto alla città. E l’età media è più bassa fra
gli utenti di campagna. Anche i comportamenti d’uso del sito sono diversi. Ad
esempio, l’utente di campagna riceve meno messaggi e commenti, ma
paradossalmente controlla il suo account Myspace più frequentemente di quello
di città.
I ricercatori hanno poi provato a
mappare sulla carta geografica la rete di relazioni studiata, constatando con
sconforto che la tradizionale forte divisione politica esistente negli Stati
Uniti fra chi vive in zone urbane e chi in zone rurali si è semplicemente
trasferita nel mondo on-line, caratterizzato da una forte connettività
all’interno delle due zone ed una scarsissima connettività fra le due zone.
Quindi il social networking non ha contribuito ad avvicinare le due parti della
popolazione e creare “cross-pollination” di idee.
© 2008, Il Sole 24 Ore. Web report from CHI 2008.