Tasteggiare nel Foro Competente

Chiave Nel prelevare contante da uno sportello Bancomat in Spagna, ho avuto la malaugurata idea di scegliere l'italiano fra le lingue che il software mi proponeva nella schermata iniziale. Risultato, la schermata successiva mi chiedeva di "Tasteggiare il codice". Ho trovato questa prima richiesta divertente. Forse chi ha realizzato il software dei bancomat spagnoli ama gli antichi scritti di Galileo Galilei sul "tasteggiare le corde dell'arpe" o il "Gabinetto armonico" del settecentesco Filippo Bonanni ("Preparato così l'Istromento […] il pollice dia le dovute consonanze col tasteggiare la corda di mezzo"), anche se e' difficile annoverare il bancomat  fra gli strumenti musicali.

Comunque, dopo aver tasteggiato il codice, la schermata successiva e' stata  meno divertente. Mi chiedeva da che tipo di conto bancario volevo prelevare, proponendomi tre alternative, tutte in un linguaggio strano e poco comprensibile, per cui la mia priorita' di  utente e' diventata "come faccio ad uscire al piu' presto da qui senza far danni?".

La traduzione del testo e' uno degli aspetti della localizzazione del software su cui importanti aziende compiono degli scivoloni che poi creano problemi di usabilita' che il prodotto non aveva nella sua lingua originaria.

Passando dai gruppi bancari spagnoli ai siti di social networking (pur mantenendo il filo conduttore che lega questo post alla musica), un altro divertente esempio si trova nella recente localizzazione per il mercato italiano di Myspace. Nell'interfaccia che il sito presenta a chi si registra come musicista, c'e'  il box che vedete raffigurato qui sotto, mediante il quale il musicista puo' inserire e vedere le date dei suoi prossimi spettacoli da pubblicare sul sito. Myspace_concerti
Come potete notare, secondo Myspace,  il luogo dove si svolge uno spettacolo si chiamerebbe in italiano "Foro Competente" (praticamente il Tribunale).  Il povero utente musicista si chiedera' se deve presentarsi a suonare  con l'avvocato. Il traduttore di Myspace invece dovrebbe leggere piu' attentamente il vocabolario inglese-italiano ed accorgersi che nelle possibili traduzioni del termine inglese "venue" quella per il linguaggio comune e' "luogo", mentre "foro competente" viene classificata come traduzione specialistica per il linguaggio giuridico.

Ma perche' si trovano  errori di traduzione clamorosi nei software rilasciati sul mercato? Cito alcune tipiche cause:

A) la traduzione del software viene affidata a qualcuno che dice di conoscere la lingua, ma in realta' la mastica approssimativamente (e magari usa Babelfish o simili per trovare le parole).

B) la traduzione del software viene affidata a qualcuno che sulla carta avrebbe i titoli per tradurre (ad es. laurea specifica), ma non e' immerso nella cultura  per la quale si sta localizzando il prodotto e quindi sceglie termini che magari sono sul vocabolario, ma sono desueti oppure strampalati per il contesto.

C) Non si fa nessun test sugli utenti per vedere se cio' che il software dice viene compreso e se viene compreso correttamente.

Se ad esempio, le banche spagnole avessero dedicato soltanto un paio d'ore a provare i loro bancomat con alcuni turisti italiani, il "tasteggiare" sarebbe immediatamente scomparso. Idem per Myspace, un paio d'ore con qualche musicista italiano ed il "Foro Competente" non sarebbe li'  a perseguitare da mesi gli utenti italiani.  A proposito, se qualcuno di Myspace Italia sta leggendo, per favore, sostituitelo con "Luogo". 
[AGGIORNAMENTO (22/01/09): Myspace ha corretto il suo sito]

  • Luca Chittaro |

    @Kulturame: in effetti, sulla progettazione di un bagno pubblico – che erroneamente potrebbe sembrare un lavoro banale – si potrebbe incentrare un intero corso di design, andando ad esaminare un ampio spettro di dettagli (dalla comprensibilita’ delle icone all’antropometria, dall’interazione con leve e bottoni alle esigenze di comfort dell’utente come gli appendini che citi,…). Avevo fatto un’analisi di uno di questi dettagli in un recente post:
    http://lucachittaro.nova100.ilsole24ore.com/2008/06/trenitalia-e-lu.html
    @PierG: Bello l’esempio di Chrome. E’ proprio quello che intendevo quando dicevo che un traduttore deve essere immerso nella cultura per la quale si sta localizzando il prodotto. Altre aziende avrebbero certamente tradotto la stessa opzione come “Sotto il cofano”.
    @Licia: Interessante l’esempio del tuo bancomat. Evidentemente chi ha progettato il software non ha guardato la tastiera o chi ha scelto la tastiera non ha guardato il software. Oppure, se i due “chi” sono in realta’ la stessa persona o gruppo, allora c’e’ semplicemente disprezzo verso gli utenti.

  • Licia |

    E io che mi lamentavo dei bancomat italiani!!
    http://blogs.technet.com/terminologia/archive/2008/08/05/incongruenze-del-bancomat.aspx

  • PierG |

    Hai dato una occhiata a Chrome in italiano?? Vai sulle opzioni e guarda come hanno tradotto ‘Under the hood’: anche su questo in Google hanno un’altra marcia!!
    PierG
    http://pierg.wordpress.com
    P.S. Lo hanno tradotto come ‘Roba da smanettoni’ 🙂

  • kulturame |

    Il punto c) è il problema più grosso in effetti. L’assenza di test SUL CAMPO è comune a milioni di settori. Problemi di soldi? Di tempo? Io direi che sono problemi di spocchia, di presunzione dell’ideatore che ritiene di conoscere sempre molto bene il consumatore finale. In realtà lo conosce astrattamente, non l’ha MAI visto muoversi, toccare, fare. Insomma, USARE il suo manufatto o il suo software.
    Personalmente picchierei gli uomini che progettano o semplicemente arredano i bagni pubblici. Perché è chiaro che sono uomini: questi fortunati individui che viaggiano senza borsetta non prevedono MAI un attaccapanni, un gancio, un supporto utile per le borsette all’interno del bagno. Immaginate milioni di donne, già isteriche per la sporcizia, il terrore del contatto e l’assenza cronica di carta igienica, accovacciate a far pipì con la loro brava borsetta sotto braccio o a tracolla che sbatte sulle gambe, cala sul pavimento sporco ecc.ecc.?
    A nessuno viene in mente che da tempo siamo autorizzate a viaggiare sole e non abbiamo più un padre padrone, una zia zitella, un’ancella che ci faccia da palo e regga la borsa?
    E non ditemi appoggiatela alla maniglia: le maniglie sono state sostituite quasi ovunque da gancetti e spranghette minimali.
    I miei omaggi.

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