Inizia il pomeriggio di Venice Session 5. I report sulla mattina li
trovate in 2 pezzi precedenti (primo,
secondo).
Prende la parola Joseph Grima, direttore di DOMUS. Il tema dell'intervento riguarda l'arrivo di tecnologie ubiquitarie (ubiquitous) e come esse trasformeranno le nostre città. Esempi di trasformazioni storiche per le città furono l'introduzione dell'automobile e dell'ascensore: non ebbero un impatto profondo solo sulla vita di ogni giorno ma anche sulla forma ed organizzazione degli edifici e delle città. Ora un numero crescente di telefoni cellulari può fornire funzionalità basate sulla posizione geografica (location-based) e questo permette loro di essere fortemente correlati con l'ambiente attorno a noi. Come ciò cambiera la nostra percezione degli spazi pubblici? Come cambierà la distribuzione degli spazi e la fornitura di informazioni? Ad esempio, strumenti come l'iPhone prenderanno progressivamente il posto delle guide turistiche.Il dispositivo dovrà fornire le informazioni su quello che ci sta attorno che siano rilevanti per i nostri bisogni. Questi dispositivi ci permetteranno di dare un'organizzazione ai luoghi che non ci sono familiari. Potremo comportarci come dei nativi in città che non abbiamo mai visto prima. La segnaletica e la cartellonistica dellle città subiranno una particolare influenza dalla disponibiltà di tecnologie ubiquitarie. Inoltre, i cittadini useranno i dispositivi per segnalare i problemi della città trasmettendoli anche sotto forma di fotografie così da guidare il redesign urbanistico da parte dei comuni. Estenderanno piattaforme sul modello di OpenPlans..Esperimenti già fatti riguardano ad esempio la posizione delle fermate del bus a Portland, Oregon, dove le persone potevano ricollocare con un software la fermata ed il feedback ricevuto così dalla comunità ha fatto da guida alla riorganizzazione dei percorsi e delle fermate.