Tempo fa avevo raccontato la storia (vera) di Greg Graffin, docente di scienze della vita alla UCLA (University of California, Los Angeles), ma anche cantante dei Bad Religion, una delle band più popolari del punk rock americano.
Ora, dalla costa opposta degli States, un altro uomo di scienza parla della propria seconda vita come rocker. Si tratta di Joseph LeDoux, professore di neuroscienze all'Università di New York (NYU) ed autore di libri tradotti in tutto il mondo come "Il Cervello Emotivo", ma anche cantante e chitarrista della band The Amygdaloids.
Probabilmente senza precedenti il modo in cui LeDoux ha voluto raccontare della sua carriera artistica, cioè nello stesso modo in cui è abituato a pubblicare i suoi risultati sul cervello umano, sottomettendo un articolo ad una delle riviste (Trends in Cognitive Science) con il più alto impact factor nell'area della psicologia. E la rivista è stata al gioco e lo ha pubblicato in un recente numero.
Nell'articolo, LeDoux spiega come la sua attività di neuroscienziato gli ispira le canzoni e che suonare nella band lo mette in uno stato che gli permette di fare meglio lo scienziato. Come si fa negli articoli scientifici, prima di scriverlo LeDoux ha svolto un'accurata ricerca bibliografica per elencare quali altri scienziati suonano in rock band. Nel lungo elenco, il nome più famoso è quello di Brian May dei Queen, che ha un dottorato di ricerca in astronomia e negli ultimi tempi insegna all'Imperial College, una delle università più prestigiose del Regno Unito.
Esaminando i CV di Greg Graffin (o Brian May) e quello di Joseph LeDoux noto però un pattern che potrebbe essere anch'esso oggetto di studio: i primi hanno pubblicato decine di album venduti in milioni di copie ma poco o nulla in termini di articoli scientifici; il secondo annovera una lunga lista di scoperte e pubblicazioni sulle migliori riviste scientifiche, ma solo due album musicali non particolarmente noti al suo attivo. Potremmo quindi congetturare che si possono sì portare avanti entrambe le carriere, ma è difficile riuscire a diventare dei big in entrambe. In fondo le giornate durano solo 24 ore.
Se però può essere di incoraggiamento, al secondo CD della band di Joseph LeDoux, ha collaborato Rosanne Cash, vincitrice di un premio Grammy. Ed anche questa è una soddisfazione.
© 2011 Luca Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore.