Quando navighiamo nel Web, per aiutarci a gestire problemi
cognitivi quali confirmation bias e information overload, ci sarebbe
bisogno di motori di ricerca che sappiano raggruppare, riassumere, classificare
l’enorme quantita’ di informazioni disponibili per proporci una visione piu’
astratta e globale dello spazio informativo, una “mappa” mentale che ci aiuti
ad orientarci nel territorio dell’informazione disponibile, per capire quali
sono i “luoghi principali” da visitare e poter pianificare una visita ordinata
invece che vagare per centinaia di vicoli senza sapere esattamente dove siamo.
Diversi tentativi in questa direzione sono in corso ed
alcuni di essi sono pubblicamente disponibili, v. ad esempio Grokker, Kartoo,
Kvisu, Quintura ed Ujiko. Una cosa interessante che accomuna questi motori e’
che, a differenza di quelli tradizionali che producono solo risultati testuali,
cercano tutti di dare una rappresentazione visiva esplicita della “mappa” e
fornire degli strumenti interattivi per esplorarla. Diamo una veloce occhiata
nel seguito alle diverse visualizzazioni (ogni figura di questo post puo’
essere ingrandita con un click).
Nel caso di Grokker, la mappa assume la forma di insiemi che
contengono sottoinsiemi di documenti. Nella figura qui sotto, si vede come il
motore reagisce ad una ricerca sul termine “emergency response”:
L’insieme di documenti ritornato si chiama “emergency
response” ed e’ composto da sottoinsiemi con nomi che caratterizzano aspetti
piu’ specifici del tema principale (ad esempio, “Public health”, “Community
Emergency Response”, “Hazardous Materials”, “Emergency Preparadness”,…). Alcuni
di questi insiemi contengono poi a loro volta altri insiemi (evidenziati con
sfere blu). Per esplorare la gerarchia, basta fare click sul sottoinsieme
desiderato. Ad esempio, facendo click su “Emergency Preparadness” raffiniamo la
ricerca in quella direzione e la visualizzazione diventa:
dove, grazie ad un maggior livello di zoom, riusciamo a
vedere i titoli di pagine Web specifiche che riguardano quel sottotema.
Possiamo poi utilizzare altri strumenti interattivi per
modificare la mappa. Ad esempio, giocando con il cursore “by date” che si trova
nella parte sinistra dell’interfaccia possiamo fare sparire o riapparire
dinamicamente pezzi della mappa a seconda di quanto recenti siano le
corrispondenti pagine. Proviamo a ritornare indietro al livello iniziale (la
prima figura vista sopra) e spostare il cursore verso “most recent”. Ecco il risultato:
In Kvisu, la visualizzazione assume un aspetto piu’ simile a
quello delle mappe geografiche e sembra di vedere dei campi d’erba divisi da
strade piu’ o meno ampie. Anche in questo caso, possiamo fare click su singoli
“campi d’erba” per raffinare la ricerca in quella direzione. Ecco come appare
l’interfaccia di Kvisu se facciamo la ricerca sul termine “emergency response”:
Anche Kartoo produce una visualizzazione che assomiglia ad
una mappa geografica, ma questa volta la metafora e’ quella di montagne viste
dall’alto. Ad ogni vetta corrisponde un sottotema specifico. Alcune catene
montagnose sono vicine ed hanno intersezioni fra loro, altre sono lontane o
scollegate. Ecco come appare l’interfaccia di Kartoo, sempre con la ricerca sul
termine “emergency response”:
Ujiko sceglie invece una visualizzazione lontana da quelle a
mappa geografica. Vediamo come funziona ripetendo ancora la ricerca su
“emergency response”:
La parte centrale della visualizzazione mette in evidenza
alcuni sottotemi assegnando loro un colore (ad esempio, all’arancione
corrisponde “public health”, al verde scuro “corporate”,…) e si puo’ fare click
direttamente su di essi per raffinare la ricerca. Sul perimetro esterno del
cerchio, il motore propone dei siti, mettendo in evidenza quali termini
contengono con dei “mattoncini” colorati interni al perimetro. Ad esempio, dei
12 siti su “emergency response” proposti nell’immagine sopra, vediamo che i
siti CDC e ATSDR trattano anche il tema “public health”, mentre solo un sito
concerne il tema “Corporate”. Proviamo a fare click sul tema “public health” e
la visualizzazione cambia come segue:
e sia i sottotemi che i siti proposti diventano piu’
specifici. Il motore ha anche capacita’ di “apprendimento”: possiamo cioe’
informarlo di quali siti consideriamo particolarmente rilevanti e quali
inutili, cosi’ che ne possa tener conto nel generare le prossime
visualizzazioni. Nella schermata che segue, stiamo per informare il sistema se
un sito di shopping che si e’ insinuato nella ricerca e’ rilevante (icona con
il cuore) o in realta’ da buttare (icona con il cestino):
Quintura invece cerca di adottare una visualizzazione piu’
familiare agli utenti, ispirandosi a quella di una tag cloud. Ecco cosa succede
con la ricerca su “emergency response”:
I risultati che producono questi motori, seppur a volte
utili, sono pero’ ancora troppo grezzi per aiutare l’utente a districarsi
agevolmente in spazi informativi molto complessi (si immagini il caso
dell’utente che esegue una ricerca su Web per capire cosa fare di fronte ad un
problema di salute). Quindi, e’ bene che quando ci lanciamo nell’esplorazione
di qualche grosso spazio informativo con una domanda in mente, anche se aiutati da questi nuovi
strumenti, continuiamo comunque a tener presente che la trappola del
confirmation bias e’ in agguato e facciamo uno sforzo di consapevolezza per
verificare di non esserci finiti dentro.