Luca de Biase ha scritto della presentazione di Bruce Sterling a Torino e di come il design dovrebbe riflettere sulle "conseguenze sociali, culturali ed economiche del modo in cui le persone interagiscono tra loro e con gli oggetti", usando anche la fantascienza fra i suoi metodi.
Per rafforzare queste tesi, posso aggiungere che, nella comunita’ dell’Interazione Uomo-Macchina e dell’Interaction Design, sono in molti e da molti anni a ritenere che questa riflessione non sia soltanto un’ipotesi suggestiva, ma un passaggio obbligato per ogni ricerca seria di nuovi design.
Non e’ un caso che gia’ nel lontano 1992, quando era "solo" uno dei leader del movimento Cyberpunk, Bruce Sterling fu relatore invitato di ACM CHI, la piu’ grande e prestigiosa conferenza internazionale sull’Interazione Uomo-Macchina, dove parlo’ di come la fantascienza potesse suggerire le forme dell’interazione futura.
Per ampliare la prospettiva, aggiungo una citazione di Brenda Laurel, autrice dei libri The Art of Human-Computer Interface Design (1990), Computers as Theatre (1993) e Design Research: Methods and Perspectives (2003). Nella sua intervista apparsa recentemente nel libro Design dell’Interazione, Brenda ha – fra le altre cose – detto:
" Il buon design ha bisogno di capire le profonde ed agitate correnti della nostra cultura dinamica […] Esporsi ai media popolari è una ricerca essenziale. La televisione, i film, le notizie, i giochi, la saggistica, la fantascienza – tutte le sfaccettature dello Spettacolo – possono fornire una grande quantità di informazioni sulle traiettorie del cambiamento, ciò che le persone desiderano e ciò di cui hanno paura; che storie vengono raccontate e perché, come è probabile che le persone accoglieranno particolari cambiamenti nel loro mondo. […]
Identificare i bisogni più profondi dei nostri tempi ed esaminare con cura i complessi di convinzioni, pratiche, atteggiamenti, speranze e paure che le circondano può dare il potere ai designer di fare di più che decorare lo Spettacolo. Un design ‘muscolare’ può sollevare il velo ed aprire nuove vie attraverso le sfide con cui dobbiamo confrontarci, dalla sfida quotidiana di aprire una boccetta di medicinale con delle mani artritiche alla sfida globale di progettare qualsiasi cosa in modo sostenibile, aumentando il piacere e allo stesso tempo diminuendo il peso delle impronte lasciate dall’uomo sulla Terra."