Un game nel cruscotto dell’auto ibrida

Dopo l’analisi dell’interfaccia Energy Monitor della Toyota Prius (che ha scatenato un dibattito con/fra i possessori di tale veicolo sia qui su nova100 che sul loro forum), Augusto Senerchia, uno dei miei collaboratori in HCI Lab, ha continuato ad esaminare interfacce utente di auto ibride e mi manda la segnalazione che riporto qui sotto e che riguarda un futuro vicinissimo dell’automotive HCI (l’Interazione Uomo-Vettura):

A ben guardare nella cornucopia di auto ibride ed elettriche che sono state presentate ai saloni di Los Angeles e Detroit, la Ford Fusion Hybrid, una berlina media destinata al mercato nord-americano (da non confondersi con l’omonima destinata all’Europa), offre spunti di riflessione interessanti dal punto di vista dell’Interazione Uomo-Macchina. Le indiscrezioni che si erano susseguite nei blog dedicati al mondo dell'auto indicavano come probabile la presenza su quest'auto del cruscotto innovativo noto come SmartGauge, illustrato da questo video:

Come potete vedere, SmartGauge è composto da uno strumento circolare centrale integrato da due display LCD laterali. Uno di questi (guardate all'estrema destra del video) ospita le “Foglie dell’Efficienza” (Efficiency Leaves, EL), uno strumento che, nonostante la crisi del settore, ha resistito alle rigide regole dell'ingegnerizzazione e dei costi e sarà presente nella Fusion Hybrid commercializzata dal 2010.
Secondo Ford, grazie alle “Foglie dell’Efficienza” si impara a guidare l'autovettura in modo eco-compatibile. Più si diventa bravi a consumare meno e più si viene gratificati dal proprio cruscotto, nel quale si vedrà crescere una piccola foresta. E’ probabilmente questa la prima volta che un cruscotto di un automobile va a contenere un game. Perchè le “Foglie dell’Efficienza” gli elementi del game (o meglio del Serious Game) ce li hanno tutti: la grafica simpatica, un obiettivo dichiarato, l’input (pedali e volante dell'auto) e una strategia da sviluppare per gestire al meglio le proprie risorse (carburante e batteria) al fine di “vincere”: chi sarà bravo, vivrà nella rigogliosa foresta che avrà contribuito a far crescere. Ma quali possono essere gli effetti della distrazione per il guidatore che si prende cura della sua foresta mentre guida? Non si corre forse il rischio di un “game over” doloroso?

Viene quindi da chiedersi perché dotare un’auto di un simile strumento. Un maquillage ecologico del veicolo o il desiderio di rendere le autovetture ibride più coinvolgenti, attraenti, con un design della driver experience che permetta al guidatore di “trasbordare” sull’auto una parte del proprio digital lifestyle? O forse le “Foglie dell’Efficienza” servono principalmente a compensare un difetto delle autovetture ibride ben noto ai costruttori. La trazione ibrida, infatti, non consente di consumare meno se l’auto viene utilizzata per lunghi tratti a velocità costante come, ad esempio, nei percorsi extraurbani di cui gli Stati Uniti sono ricchi. Per rendere tangibili i progressi di tali vetture in termini di riduzione dei consumi, non basta la sola profusione di tecnologia, ma è necessario l’intervento “esterno” del guidatore che va educato a consumare meno carburante. L’approccio delle “Foglie dell’Efficienza” rispetto a questa difficile sfida educativa sembra però non felice per l’invito esplicito alla distrazione che rappresentano. 

Un aspetto più interessante del cruscotto SmartGauge è l’elevata adattabilità dell’interfaccia alle preferenze del guidatore, che può scegliere fra 4 diversi livelli base di dettaglio delle informazioni visualizzate (ulteriormente configurabili), alcuni dei quali escludono la presenza delle “Foglie dell’Efficienza”.