Buon Natale: la psicologia degli auguri

Buon natale

La psicologia e' la disciplina che studia il comportamento umano. Farsi gli auguri di Natale e' un comportamento umano. Ergo, la psicologia lo studia. Ecco una breve rassegna di alcune ricerche e relative scoperte.

Nel 1971, la Johnson condusse le prime ricerche informali sugli scambi di auguri natalizi. Oltre a dei comportamenti prevedibili, noto'  un pattern interessante di "mobilita' degli auguri verso l'alto", cioe' la tendenza a mandare auguri a persone che percepiamo sotto qualche punto di vista piu' in alto di noi con il probabile scopo di esser visti piu' positivamente da esse.

Quanche anno dopo, nel 1975, Kunz si dedico' ad approfondire il tema con un vero e proprio esperimento formale. Prese l'elenco telefonico ed inizio' a mandare biglietti d'auguri a perfetti sconosciuti (circa 600). Innanzitutto, scopri' che numerose persone contraccambiano gli auguri anche se non hanno la minima idea di chi sia il mittente (e questa e' una conferma della regola di reciprocita' di cui ho parlato in un pezzo dedicato a Facebook). Poi, provo' a modificare alcune variabili e vedere se il comportamento dei riceventi cambiava. Le variabili su cui lavoro' furono lo stato sociale del ricevente (meta' dei riceventi erano avvocati, medici ed amministratori; l'altra meta' erano invece impiegati) lo stato sociale del mittente (in meta' biglietti si firmo' come "Dottore", nell'altra solo con nome e cognome) ed infine la qualita' del biglietto (un terzo dei biglietti erano di bassa qualita', un terzo media, ed un terzo alta). L'esperimento confermo' che lo stato sociale del mittente era la variabile piu' importante: i biglietti che ricevettero piu' risposte furono quelli dove si firmava come "Dottore" (e la probabilita' di risposta fu piu' elevata da parte delle persone di status sociale piu' basso). Anche la qualita' del biglietto inviato ebbe un effetto significativo: piu' era alta, piu' aumentava la probabilita' di risposta. L'esperimento e' stato ripetuto in modo molto simile nel 2000, ottenendo risultati analoghi.

C'e' da dire che pero' questo tipo di studi si e' concentrato sui messaggi di auguri nel mondo fisico, dove bisogna acquistare il biglietto, scrivere con la penna, affrancarlo, imbustarlo ed andarlo a spedire. Ma nel mondo della comunicazione mediata dai computer, gli auguri sono estremamente piu' facili da mandare e quindi il numero di messaggi di auguri che le persone ricevono e' presumibilmente aumentato rispetto agli anni '70 o allo stesso anno 2000. Sarebbe interessante quindi sapere se (e come) la migrazione al mondo digitale ha cambiato i comportamenti augurali delle persone.

© Luca Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore.