Comunicazione con i sordi mediata dal cellulare


SLEC comunicazione sordi PDA Immaginate di essere sordi e di essere in attesa dell'arrivo di un'ambulanza perche' vi siete sentiti male. Come farete a capire cosa vogliono sapere da voi i soccorritori o cosa vogliono che facciate? Come farete a sapere cosa vi stanno per fare?
Una comunicazione veloce ed efficace (domande al paziente sui sintomi, informazioni preventive su quello che i soccorritori stanno per fargli, istruzioni su come deve eventualmente collaborare) è
fondamentale durante le operazioni di soccorso medico
, ma la disabilità sensoriale del paziente puo' renderla estremamente difficile. Il soccorritore non e' infatti usualmente in grado di comunicare in lingua dei segni, quindi cerchera' di improvvisare ad esempio alzando la voce (il che non sortira' l'effetto voluto) oppure facendo dei gesti spontanei che pero' non corrispondono a parole della lingua dei segni.

Questo e' uno dei vari scenari che il mio gruppo di ricerca ha recentemente considerato nell'esplorare come la tecnologia potrebbe migliorare il soccorso sanitario alle persone disabili. Ed il video che trovate qui sotto illustra l'applicazione mobile che abbiamo realizzato per facilitare la comunicazione fra soccorritori e pazienti sordi grazie alla mediazione di un dispositivo mobile (smartphone o palmare).

L'applicazione di per se' e' semplice: l'infermiere puo' selezionare, usando una mano sola, la frase che vuole comunicare alla persona sorda, scegliendola fra le frasi piu' comuni (circa un centinaio) pronunciate durante un'emergenza medica ed il dispositivo visualizza poi la frase in lingua dei segni italiana (LIS).

Dal punto di vista dell'Interazione Uomo-Macchina, dietro le quinte, la sfida e' stata quella di usare le metodologie di design partecipativo per garantire che l'applicazione fosse realmente utile ai due principali stakeholder (cioe' soccorritori e sordi). Ad esempio, riuscire a coinvolgere nel design infermieri e medici del 118 e' stato fondamentale per dare un'organizzazione al menu di accesso alle frasi che fosse logica per chi deve poi sceglierle velocemente sul campo, mentre il coinvolgimento di persone sorde e' stato cruciale per realizzare traduzioni in lingua dei segni delle frasi mediche che fossero di facile comprensione per i destinatari della comunicazione. 

Soccorritori e sordi assieme hanno poi eseguito la valutazione del sistema. Disponendo di un gruppo di 10 infermieri del 118 e di un gruppo di 10 persone sorde dell'ENS (Ente Nazionale Sordi, sezione provinciale di Udine), abbiamo potuto creare vari tipi di emergenza simulata dove la persona sorda coinvolta veniva istruita su che sintomi manifestare e poi arrivava il soccorritore che utilizzava l'applicazione mobile nelle varie fasi della gestione dell'emergenza (i risultati sono stati positivi sia dal punto di vista dei soccorritori che dei sordi successivamente intervistati). Per chi fosse interessato ad approfondire tutti i dettagli, un ampio articolo tecnico accettato alla conferenza internazionale MobileHCI 2010 e' disponibile a questo link.

© 2010 Luca
Chittaro, Nova100 – Il Sole 24 Ore
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