Tempo fa ho illustrato un metodo molto semplice, proposto dalla positive psychology, per individuare quali attività ci portano ad essere felici. In merito a quel pezzo, ho ricevuto un messaggio su Facebook che mi dice: “OK, ma spesso le attività che svolgiamo non terminano con successo. E in quei casi?”.
Come affrontare il fallimento è un ulteriore ed importante tema, che segue quello della scelta delle attività da svolgere e sul quale esiste una vasta letteratura. Nel seguito, cerco di distillarne le lezioni principali in una forma pratica e veloce per la lettura in rete.
Di fronte ad una sconfitta o ad un insuccesso, ci sono essenzialmente 2 domande ed un fatto da considerare:
Quali comportamenti hanno fallito? Quando le cose non vanno per il verso giusto, molte persone imboccano in automatico un’errata scorciatoia logica e concludono: “Sono un fallimento”. Tale conclusione non lascia spazi di movimento e porta in un vicolo cieco che scoraggia dall’intraprendere ulteriori azioni. La conclusione corretta è invece: “Alcuni miei comportamenti hanno fallito”. I comportamenti individuati possono sempre essere cambiati, perché siamo progettati per apprendere nuove abilità durante tutto il corso della vita. L’attenzione si focalizza così su quali comportamenti specifici vanno modificati e su come ci dobbiamo allenare per modificarli. La parola “Alcuni” sottolinea inoltre che esistono altri comportamenti che siamo già in grado di svolgere bene.
Gli obbiettivi erano realistici? A volte si pretende troppo da se stessi. Ciò porta a fissare degli obbiettivi che difficilmente raggiungeremo al 100% e a rimanere così insoddisfatti da risultati che invece farebbero contenti molti altri. Il caso estremo è quello del perfezionismo, ricetta perfetta per essere sempre insoddisfatti di tutto. Se gli obbiettivi sono irrealistici, possono sempre essere modificati: ciò non significa che debbano diventare banali, ma la sfida che presentano deve essere affrontabile.
Il fallimento è un evento normale. Pretendere assolutamente che tutto vada sempre per il verso giusto è irragionevole. La biografia di qualsiasi personaggio che ammiriamo è fatta di successi e fallimenti. Ed evidenzia come sconfitte ed insuccessi vengano normalmente usati come opportunità per capire dove migliorare: a volte precisando meglio gli obbiettivi, a volte acquisendo nuove competenze ed abilità. Qualsiasi attività che abbiamo imparato a svolgere, dall’andare in bicicletta all’esercitare una professione, passa inevitabilmente per un processo di prove ed errori.